"Gli autografi di Alma": Vivian Lamarque, a cura di Sara Vergari.

Peculiarità di tale erotismo è l’elemento omoerotico, sapientemente distinto da Ottonello dal concetto di omosessualità...

Nei criteri di selezione precostituiti non ci credo. Quest’avventura antologica è cominciata a giugno 2018...

Eppure, questo silenzio, chiuso nel suo fortino, ha una possibilità di esternazione, ed è il canale della poesia...

Per Andrea Zanzotto non si può certo parlare di sottovalutazione, di vuoti editoriali o lacune critiche...

Certamente predomina il tema, topos cinematografico, dell’incontro clandestino dei due amanti nella stanza d’hotel...

Il senso del redigere un’antologia femminile si annoda sempre alla complessità dello scopo da raggiungere...

Quasi in un canto che si concretizza attraverso forme ritmiche variegate...

Già dagli anni Sessanta, infatti, Zanzotto denunciava i danni ambientali dell’industrializzazione e urbanizzazione...

Una poesia che non ha tempo per le belle parole intese nel loro unico senso estetico...

E forse non c’è poesia più onesta di quella che sappia dare tanta dignità e valore alla vita semplice...

Ma anche tra l’essere italiano ed europeo, tra il vivere come “immigrato di lusso” e la ricerca di radici dove potersi ritrovare...

Si è parlato molto ad esempio di un’Amelia Rosselli poco inquadrabile nella poesia novecentesca italiana...

Perché la morte è reale in questo libro e continua a vivere in mezzo alle cose...

Non ha senso ragionare tanto su chi parla nel testo se non si sa nemmeno cosa dirà...

Mai l’Io di Rosselli resterà una voce unicamente autobiografica...

Ivan Fedeli prova a raccogliere il tempo già accaduto...

Donne e antologie: una storia di esclusione dal canone...

La sua condizione di apolide rimanda più a quella dell’esiliato che del cosmopolita per scelta...

Quello che resta è la poesia che «si trasforma in alloro»...