Nota di lettura a "Per non sparire" di Francesca Mazzotta
- Sara Vergari
- 14 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Per non sparire (Industria & Letteratura, 2023) di Francesca Mazzotta è una raccolta dall’impostazione teatrale e lirica, elegiaca e allegorica che sembra saper tenere insieme un tempo universale e privato, sperimentando con il genere poetico. L’attenzione è dovuta a una raccolta che mostra grande consapevolezza nel maneggiare la tradizione, così come le più recenti forme di scrittura, quelle generate dall’intelligenza artificiale. Il nucleo centrale della raccolta, “Per non sparire”, porta sulla scena cinque personaggi: il Tempo, che incarna il padre, e i suoi figli, ovvero memoria, realtà, profezia e desiderio, che si alternano e parlano rispettivamente al passato, presente, futuro e condizionale. Memoria e realtà sembrano parlare a partire da un piccolo ricordo o momento reale che tende a dilatarsi allegoricamente per far entrare nel testo le voci della natura e di svariati animali messaggeri portatori di un senso di rivelazione. Profezia e desiderio hanno un andamento più alto ma sempre lieve e grazioso, dove prevale un augurio di rinascita, di ripresa, frutto di una raggiunta consapevolezza (domina infatti il campo semantico del ritrovamento e del rinnovamento). Sia le immagini in appendice a questa sezione, sia i testi che compongono “A me sì cara vieni, o Siri” interrogano l’intelligenza artificiale che, se stimolata con degli input, genera foto e parole. In riferimento alla sezione di testi, Mazzotta ha provato a elaborarli secondo il modello di linguaggio di GPT-2, pensandolo come una sorta di oracolo che risponde a una nostra interrogazione.

memoria 2
Saltavamo la corda nel campo
fino a slogarci i malleoli e ridevi
di uno zero pieno di senso.
Supini, facevamo bracciali di fiori
sbucciando i pistilli uno a uno.
L’ombra degli ippocastani era seta
sulle nostre nuche recline
profezia 2
Ci guarderemo a lungo allo specchio:
rivedremo le case, le pareti
come foglie di carciofo da spellare,
fino al cuore di porpora, il cuore
sotto le macerie, la materia
friabile dei giorni,
solo all’apparenza inespugnabile.
GPT-2. II
Sapeva qualcosa sull’estinzione degli angeli.
Dopo aver realizzato quanti uccelli
scendevano dal cielo, e il loro numero,
ha capito: erano scomparsi
nel loro habitat naturale.

Francesca Mazzotta è nata a Firenze nel 1993. Ha conseguito la laurea magistrale in Italianistica all’Università di Bologna con una tesi sul poemetto novecentesco e è attualmente dottoranda all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nel 2015 ha vinto il premio di poesia Elena Violani Landi e nel 2016 il premio InediTo – Colline di Torino, grazie al quale ha pubblicato la sua raccolta d’esordio Reduci o Redenti. Nel 2018 ha pubblicato il prosimetro Umbratile e nel 2021 per Passigli Editori Gli eroi sono partiti, opera finalista al prestigioso premio letterario Giuseppe Dessì.
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