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  • Immagine del redattoreAlessandra Corbetta

"Poesia in Azione" e "La bellezza della Cura"


Federica Giardina Papa, nuova giovane collaboratrice dell’associazione no profit Leggo Quando Voglio dialoga con Silvana Kühtz, che ne è la fondatrice ed è l’ideatrice di due progetti cardine dell’associazione, Poesia in Azione e La Bellezza della Cura.


F: Partiamo proprio dal progetto La Bellezza della Cura, come lo definisci?


S: Molto semplicemente La Bellezza della Cura è un progetto attivo fin dal 2014 che porta poesia e musica negli ospedali e nei luoghi di cura, ovunque ci sia voglia di un lenimento che arrivi dalla parola. È una prosecuzione della strada tracciata da Poesia In Azione, per andare, già a partire dal nome del progetto, sulla via della Cura e in luoghi di guarigione.


F: Tutti possiamo immaginare o conosciamo i ritmi sostenuti e le difficoltà che caratterizzano i luoghi di cura. Com’è possibile realizzare un progetto del genere?


S: Abbiamo riflettuto molto su come agevolare la presenza di poesia e musica all’interno dei reparti. In condizioni normali è già complicato, con la pandemia qualcuno direbbe che è un’impresa impossibile perché nessuno di noi può essere fisicamente lì in un momento in cui è vietato l’accesso persino ai familiari dei pazienti. Ci siamo fatti una domanda: come garantire una somministrazione di poesia e musica al pari della somministrazione dei farmaci? Così siamo ricorsi agli audio registrati. Poi, per una loro facile accessibilità nel 2020 abbiamo creato un sito, www.labellezzadellacura.it, in cui gli audio sono disponibili per chiunque. Medici, operatori sanitari, pazienti o semplici visitatori possono accedere autonomamente quando vogliono e come vogliono e prestare orecchio.


F: Infatti, la pandemia è stato un forte catalizzatore di tanti cambiamenti perché ha messo a dura prova tante persone, soprattutto il sistema sanitario e i suoi protagonisti principali, medici e operatori sanitari. In più, sul sito viene caricata una playlist ogni giorno diversa, quindi non bisogna neanche perdere tempo a scegliere un audio diverso ogni giorno perché lo facciamo già noi per chi ascolterà. Alla fine dell’ascolto c’è anche una sezione molto importante, quella dei commenti per valutare l’esperienza dell’ascolto. Allora, una domanda fondamentale rimane: perché è importante portare la poesia e la musica nei luoghi di cura?


S: La pandemia ha tolto tanto alle persone: vicinanza, calore, empatia. Tutte cose che in una normale giornata in un luogo di cura è difficile comunicare dal di sotto di una mascherina e nel rispetto delle normative covid. Noi vogliamo restituire quell’umanità che si è perduta, e che in alcuni casi era già dispersa ben prima della tragedia che viviamo. Vogliamo offrire uno strumento concreto ai medici e agli operatori, perché riconosciamo il loro disagio inevitabile nel proprio lavoro di prendersi cura, e ai pazienti, quanto più soli e abbandonati dai familiari che non possono fisicamente raggiungerli.


F: Adesso si parla molto di umanizzazione della cura e questo progetto rientra completamente in quel settore che sembra più una missione che in tanti si stanno proponendo di portare a termine. Quindi, oltre alla somministrazione quotidiana, che è già un gesto notevolmente concreto, cos’altro si può offrire al mondo della cura?


S: Assieme al dottor Edoardo Altomare, dirigente della ASL Bari, Andrea Gargiulo, pianista, e Susanna Crociani, sassofonista e musicoterapeuta, abbiamo iniziato un percorso laboratoriale con medici e operatori di alcune ASL al fine del quale vengono rilasciati i crediti ECM. Sono giorni di formazione che hanno anche lo scopo di proporre una finestra di recupero delle energie e delle parole da parte degli operatori sanitari, perché nelle situazioni di cura in cui si ha giornalmente a che fare con la malattia, il dolore e la morte, è difficile trovare le parole per descrivere cosa si sta passando. Noi vogliamo restituire degli strumenti di comunicazione per permettere a tutti i partecipanti di mettere le proprie azioni giornaliere in una narrazione coerente, che faccia meno male e che restituisca umanità.


F: I crediti ECM sicuramente sanciscono un riconoscimento ufficiale dell’importanza di un progetto di questo tipo all’interno dei luoghi di cura. Dal 2014 si è fatta molta strada, quali sono i luoghi che hanno deciso di abbracciare il metodo della Bellezza della Cura?


S: Hanno scelto di usare il metodo de la Bellezza della Cura: la ASL-Bari (BA); il reparto di Cardiologia USL Toscana sudest, Colle val D'elsa (AR); la struttura medico sociale Donatella Mauri, Losanna (CH); il centro diurno Con Il Cuore Nella Mente di Cellino San Marco (BR); la Cooperativa Bigsur, Laboratori Centro per la Cura e la Ricerca sui Disturbi del Comportamento Alimentare DCA DSM-ASL Lecce; la Cooperativa Teseo, Conversano (BA); il centro diurno di Campi Salentina (LE).


F: Quindi in così tanti centri vengono ascoltate le playlist della Bellezza della cura.


S: Sì, e da ciò nascono scambi e conversazioni anche tra di loro. Per esempio mi è stato detto che delle operatrici di due centri diversi si sono sentite al telefono per discutere della playlist del giorno e delle reazioni dei pazienti. Alcuni pazienti anziani, che non parlano mai, hanno alzato lo sguardo, mosso i piedi a ritmo e mosso le labbra quasi per parlare. Altri si sono tranquillizzati, abbandonando quella rigidità del corpo che rendeva impossibile svolgere le attività giornaliere di cura, come la pulizia. Altri ancora hanno dichiarato che grande sollievo sia questo ascolto.


F: È innegabile che questo progetto riesca a restituire un valore immenso per i luoghi di cura, ma anche per l’arte. Tutti gli artisti e le voci che collaborano con il progetto hanno visto riconosciuto il proprio lavoro. Nel 2020, per autofinanziare il progetto avete anche ideato un Calendario realizzato dall’illustratrice Maria Teresa De Palma, sotto la visione grafica di Marcella Signorile e con le tue parole. Anche per quest’anno c’è il Calendario cartaceo 2022, e da quando lavoro per Poesia in Azione ne ho seguito alcune fasi.


S: sì, hai visto che questa volta si tratta di immagini a partire da tavole di collage realizzate da Maria Teresa, immagini artigianali, con vera colla e vera carta, e cioè Maria Teresa è partita dalla sua arte manuale, non digitale, e poi Marcella ha inserito le mie parole posizionate come calligrammi sulle scansioni delle tavole.


F: È grande il sostegno che ogni anno aziende, comuni e privati decidono di dare a questo progetto. Vero? E questa azione come prosegue poi nel tempo?


S: Con molti iniziamo delle vere e proprie collaborazioni per far crescere il progetto e per crescere tutti assieme. Intanto in cambio della donazione regaliamo a fine anno il calendario cartaceo o in altri momenti alcune delle nostre pubblicazioni di libri di poesia. In alcuni casi la nostra grafica, Marcella Signorile, trasforma i calendari personalizzandoli con il logo e segnala sul sito chi ci aiuta concretamente. Si può fare di più, ogni anno facciamo qualche passo avanti. Il Comune di Acquaviva e la Fondazione Puglia, per esempio, hanno sostenuto la stampa di una parte dei calendari 2022, e in particolare Fondazione Puglia ha finanziato nel 2021 una sperimentazione condotta in provincia di Lecce.


F: i piani futuri de La Bellezza della Cura nel 2022?


S: Sicuramente intrecciare relazioni con quanti più luoghi di cura e persone possibile. Poi, è nostro interesse continuare l’attività laboratoriale di formazione ECM in presenza. Un sogno, che potrebbe diventare realtà, è quello di cominciare a creare un database dei commenti e delle sensazioni per far partire una vera e propria ricerca scientifica per misurarne concretamente i benefici. E inoltre, tutto quello che si fa poi con l’altro progetto, Poesia in Azione, letture, spettacoli ed esplorazioni sensoriali vogliamo portarlo anche a intrecciarsi sempre più con labellezzadellacura.


Federica Giardina Papa, ha collaborato per l’associazione Leggo Quando Voglio/Poesia in Azione. Laureata magistrale in Filosofia all'Università degli Studi di Trieste e triennale in Lingue e letterature straniere all'Università degli Studi di Udine. Studiosa di filosofia analitica e del linguaggio ordinario. Parla inglese, francese e tedesco, le interessa l'editoria e il copywriting.


Silvana Kühtz è docente e ricercatrice confermata all’Università della Basilicata a Matera al Dipartimento Culture Europee e del Mediterraneo dove insegna Estetica per il corso di laurea Architettura ed Educazione, Ambiente e cultura della sostenibilità per gli studenti del corso di laurea di Paesaggio. La sua ricerca fonde teatro, scrittura, lettura, sensi, attraversamento dei luoghi, dell’invisibile. Conduce laboratori di sensorialità, creatività ha creato www.poesiainazione.it. Nel 2014 ha vinto il premio Gatto con 30 giorni, una Terra e una casa, pubblicato da Campanotto ed. Finalista al premio InediTo, festival delle colline torinesi 2016 con una nuova silloge in cerca di editore, VISCERA. Nel 2018 è stata pubblicata da Spagine del Fondo Verri una sua raccolta di prose poetiche: Quel che resta del bello, e una silloge poetica Manuale di Fisica Ostica da Musicaos. Attualmente il suo progetto di ricerca, intitolato Quel che resta del bello – il manifesto del demolitore, interroga la comunità sul senso del brutto nelle città. Nel 2020, facendo seguito alle esperienze di formazione nella ASL di Bari e Colle val d’Elsa (AR) condotte dal 2014, è nato il sito che dà voce al progetto labellezzadellacura.it, che a marzo 2021 è diventato anche francofono www.labeautedusoin.net. Da marzo 2021 dirige il Festival della Parola | Abitare Poeticamente la Città. Collezione di piccole felicità, con sue poesie e le fotografie di Andrea Semplici è uscito per Casalta ed di Fi nel 2021.

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