Poesia illustrata
Proponiamo oggi il lavoro di Sergio Trapanotto, realizzato appositamente per Alma Poesia, che svela una delle direzioni in cui il testo poetico può muoversi e, di fatto, si muove: quella del suo accostamento all’illustrazione, al disegno, alla fotografia, al progetto grafico.
Pensando anche al settimo libro dei Tolki di Ida Travi, Marìe canta la famiglia del secolo o a La favola delle pupille di Tommaso Di Dio, entrambi da poco usciti per Le Edizioni Volatili, ciclo “I Cervi volanti”, a cura di Giorgiomaria Cornelio e Giuditta Chiaraluce, quest’ultima realizzatrice delle partiture visive e dei segnalibri, o anche a Panacea. Al di là dell'abisso di Davide Uria con illustrazioni di Mariateresa Quercia, possiamo sondare questo percorso e iniziare a seguirlo più da vicino.
E SAREMO VAPORE NEL MONDO
Cinque art work e cinque componimenti inediti
Metafore liquide per ALMA POESIA
a cura di Sergio Trapanotto
Corto Maltese è un personaggio creato da Hugo Pratt.
Corto è un marinaio apolide di sangue misto, testimone di eventi storici distanti decine di anni che però sembra non invecchiare mai.
Tuttavia, in questo artwork l’autore, in tema con i versi, immagina un Corto vecchio e lontano dal mare, un mare che intravede appena sulla linea dell’orizzonte, una sottilissima linea turchese, alla fine di un deserto ocra.
Un vecchio marinaio che non naviga più, ma che ha ancora desideri da soddisfare prima di morire.
La ballata del vecchio Corto Maltese
Io non mi ricordo…
io non mi ricordo più quegli odori.
Vai a Lisbona e portami quegli odori!
Portami in una bottiglia verde
l’odore delle alghe marce sbattute sugli scogli
Portami in una bottiglia azzurra
l’odore delle anciòve appena pescate
Portami in una bottiglia gialla
l’odore del gasolio della sentina
Portami in una bottiglia trasparente
l’odore del profumo che lei si metteva dietro le orecchie
Portami le mie bottiglie
portamele in tempo
Per il mio ultimo respiro.
NdA “Anciòve” sono le acciughe in portoghese (anchovas), spagnolo (anchoas), siciliano (anciovi), genovese (anciôa) e persino inglese (anchovies)
Ogni faro ha una forte valenza simbolica.
Il faro di Ar-Men (in bretone “ar men” significa “la roccia”) ne ha una particolare: è il più estremo della Bretagna ed è in funzione da 123 anni.
Ode ai fari
Adoro i fari, la loro altera solitudine.
Un tempo
impettiti, orgogliosi di salvare le vite ai naviganti,
che ne cercavano ansiosamente la luce nella foschia notturna.
Oggi,
soppiantati dall'elettronica ormai disponibile a chiunque,
testimoniano fieramente la loro inutilità.
Non più osservati dai naviganti,
sembrano loro stessi, adesso, scrutare il mare,
in cerca di una nave da seguire sul filo dell’orizzonte,
per uccidere la noia di un’esistenza ormai vana.
Io adoro i fari.
La barca e la laguna
Ormai non prendeva più il mare.
Ma voleva morire là,
senza chiudersi in casa.
Voleva restare là,
a veder apparire S. Giorgio dall'alba di latte.
Voleva scandire il tempo
con il pendolo della marea.
Ma tremava per il freddo.
Lei se ne accorse e la coprì,
intrecciandole addosso una coperta
di velluto verde.
Generosa linfa della laguna.
NdA
S. Giorgio Maggiore è la chiesa sull’omonima isola, visibile da piazza San Marco a Venezia.
Vetro rotto come le fratture dell’anima, per le quali la poesia Cristalli rivela un rimedio elegiaco.
Cristalli
Qualche volta sono pietre…
e allora lui non può farci nulla
se non arrotondarle.
Qualche volta sono cocci di vetro…
e allora lui non può farci nulla
se non smussarli.
Ma molte volte i dolori sono solo cristalli di sale…
e allora lui li scioglie tutti.
È per questo che lui è salato…
ed è per questo
che voi vi sentite sollevati appena lo vedete…
il mare
Un autoritratto a china per chiudere e firmare la silloge dei cinque componimenti.
La poesia è Pioggia, una metafora liquida sull’insensibilità maschile, che bisogna essere in grado di riconoscere prima che sia troppo tardi.
Pioggia
Ho raccolto la pioggia
per ristorare le mie orchidee,
ma hanno perso la luce e si sono spente.
Ho raccolto la pioggia
per lenire la mia sete,
ma era amara e sembrava acqua di mare.
Ho raccolto la pioggia per giorni,
prima di capire…
che erano le tue lacrime.
Sergio Trapanotto, liceo classico, ingegnere, ex dirigente d’azienda, scrive versi e racconti, compone musica e canzoni per il suo gruppo “punto nemo”, in cui suona la batteria, e infine dipinge e disegna. Ha musicato testi di Emily Dickinson, Sarah Kane, Jenny Holzer e Murakami.
Propone in rassegne culturali il suo format multimediale “eVenti diVersi” con proiezione dei suoi artwork, reading dei suoi versi ed esecuzione delle sue canzoni dal vivo con i “punto nemo”.
Ha pubblicato con la casa editrice Cleup nel 2013 DiVersi, con suoi versi e artwork, e nel 2014 Racconti Diversi. È presente su facebook con la sua pagina personale e con la pagina pubblica Sofofobia.
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