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Nota di lettura a "Tanka per le quattro stagioni" di Fabrizio Bajec

  • Immagine del redattore: Sara Vergari
    Sara Vergari
  • 17 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Per chi conosce i lavori precedenti, quest’ultima raccolta, Tanka per le quattro stagioni (e altre poesie brevi) (Vydia, 2024), può risultare qualcosa di inaspettato. Certamente, come comunica il titolo, lo stile a cui si ispirano i testi è quello del tanka e dell’haiku, ma non si tratta solo una scelta formale, quanto piuttosto il risultato di un percorso di avvicinamento alla poesia orientale e a tutto il pensiero che ne consegue. Ugualmente, il titolo della raccolta richiama in modo esplicito Haiku for a Season di Zanzotto, restando dunque ancorato anche alla tradizione italiana e a una riflessione sul senso stesso della poesia. I brevi testi sono di fatto dei tableaux vivants che interrogano la letteratura e il processo di creazione, e aspirano a una essenzialità che ha a che vedere con le filosofie orientali. Lo stesso alternarsi delle stagioni che dettano i tempi della poesia affonda le sue radici nella cultura orientale; viene ad esempio da pensare al film del regista giapponese Kim-Ki-duk Primavera, estate, autunno, inverno…e ancora primavera. Ma ci sono almeno altri due temi che popolano i testi di Bajec: la Francia come sfondo e l’attenzione al contemporaneo come ulteriore modalità di interrogare la scrittura e il presente. La sezione “La fine del linguaggio”, composta da haiku, ha un valore testamentario che, come dice il titolo della sezione e riprendendo la riflessione stessa di Zanzotto, è un discorso metaletterario sul depotenziamento del linguaggio poetico e delle sue possibilità espressive: «Addio inoltre / ai concetti questa farsa / prendila sul serio».


Alma Poesia Fabrizio Bajec Copertina

L’operaio fognario emerge

abbagliato dal sole

ma il telefono scivola

e finisce nel buco

dove lui ridiscende

con lo sguardo di Sisifo

gettato alla rinfusa


*


I suoni della fabbrica

Muoiono nei campi vicini

Alain legge i nostri flyer

Ne approva e dimentica

Il senso quando è in vacanza

 

*


Nulla ha mai visto il giorno

come può manifestarsi

oppure andar via?


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