Commento a "Ballata della Repubblica contadina. Dialogo sul contado" di Alba Donati
- Alessia Bronico
- 9 lug
- Tempo di lettura: 1 min
Alba Donati, pseudonimo di Alba Franceschini nasce a Lucca nel luglio del 1960, è una poetessa e critica letteraria italiana. Tra i suoi primi lavori ricordiamo Ballata della Repubblica contadina. Dialogo sul contado, edito da LietoColle. Poesia civile, che dà voce ai morti, uomini e donne uccisi per noncuranza, un popolo venuto a mancare per ideologia. Una ballata ritmata da molte storie che appaiono e si dissipano, un elenco di nomi che hanno in dote povertà, la quasi trasparenza prima della memoria. Le storie per avere una funzione sociale vanno raccontate e Alba Donati lo fa usando versi che si tramutano in radici e attecchiscono nel cuore di chi legge.

Per arrivare qui dovete lasciare,
sì lasciare, ogni avere, che sia
oscura miseria ogni parola, tralasciate
domande mal fatte, se volete arrivare
al posto dove maggio impazzisce
e le sere hanno donne alle finestre
se volete che ogni canto sia allegrezza
e scusa al mondo, in padre madre e parenti tutti.
Se arrivate che è notte e la chiesa
si ergerà violenta allo stupore
di voi gente civile, chiesa-
lotta di poveri e chiesa-proletaria,
viva da chiusa e viva di festa,
zeppa di rose e di mani annerite:
se ora, davvero, arrivate di sera o di notte
questo è il nostro contado interiore.
[…]
da Ballata della repubblica contadina (LietoColle, 2008)
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