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Immagine del redattoreElena Verzì

Nota di lettura a "Luoghi sospesi" di Annamaria Ferramosca

«Come sono arrivata qui? per fare cosa? / ma chi sono?» 

Le prime delle numerose domande a comparire nel recitativo Luoghi sospesi (Puntoacapo Editrice, 2023) di Annamaria Ferramosca, rivelano fin da subito i temi sui quali è incentrata l’opera. La scelta degli argomenti appare ben definita e si snoda in un percorso che attraversa cinque stanze, rispettivamente intitolate: Di là dal vetro, Si fa teatro, Fuori dalla finestra, Un nulla d’amore, Sarà come vincere. Ogni sezione può essere definita allo stesso tempo un moto rettilineo e un moto circolare. Infatti, ogni modulo sembra percorrere una traiettoria lineare, i quesiti aumentano di intensità riflessiva man mano che il soggetto (nei primi componimenti bambina, poi donna) cresce, prende consapevolezza e si interroga: «forse sono soltanto / fantasmatiche mie costruzioni? / pure illusioni? / o viceversa loro esistono e / sono io maschera vuota?». Il tema della solitudine «di certo sono sola tragicamente sola / solissima» si incastra perfettamente con la ricerca della propria individualità accompagnata dalla scoperta e dalla preoccupazione «il cumulo d’angoscia / che deborda dalla fronte».

Risulta pertanto preponderante il tema della ricerca dell’Io, l’indagine sul sé e sul cosmo: «dubito fortemente che altri umani / e tutto il resto esistano davvero». Tra i dubbi e le domande cartesiane si insinua la verità e la capacità di distinguere il vero dal falso e di farlo con intuizione: «il gatto bianco / lui sì è vero sento / il suo calore». E se da un lato si parla di linearità, dall’altra vi è un rimando alla ciclicità della vita e della natura e allo scorrere del tempo: «ritornerò all’origine / ancora mare e terra». Pregevoli i componimenti in corsivo posti come intermezzi onniscienti in cui si alternano come nelle stagioni i diversi eventi naturali atmosferici: «all’alba / i mandorli saranno come neve». I due elementi fondamentali ai quali Ferramosca fa maggiore riferimento sono l’acqua e la terra. L’acqua come principio primordiale che determina la «vita o come / chiamarla con altro nome? / moto imperfetto», e la terra come «turbolenza di fango», «terra assopita»; coincidenti in entrambi gli elementi le attribuzioni del genere femminile, dell’intuizione, dell’adattabilità e delle emozioni.  

L’amore r-esiste in ogni verso dell’opera, la nascita del figlio dà testimonianza alla concretezza, alla sua esistenza «provo a dirti / che non sei un abbaglio» e la perpetuazione della vita con l’amore: «mi dici che ripeterai l’evento / da te verranno altre piccole forme.» Durante la lettura di Luoghi sospesi, l’indefinitezza delle dimensioni spazio-temporali e dei sistemi isolati come gli uomini «vortici di molecole» raggiungono tra le variazioni e le alterazioni, un equilibrio entropico. Anche nello «squilibrio dei parametri» le parole seppur nel «duro limite» mantengono la loro dignità, e così l’autrice comprende il poeta ed esorta il lettore come in un coro: «Sentiamoci in cerchio / […] ché se solo uno perde / perdiamo tutti ma /sarà come vincere»


Annamria Ferramosca, Copertina, Alma Poesia

 

      di là dal vetro

           è sera

           nebbia

fuori dalla finestra

nebbia mi cura la ferita

nebbia è l’amica preferita

con lei parlo di stelle

cosa fanno lassù stupide stelle

a luccicare nella nebbia

che spreco antiecologico di luce

mentre io qui a implorare

uno straccio di lume

io con il mio gatto ad annusare

in ogni angolo a stanare

          il quid

unicità di cose sottili come

uno sguardoluce    un

tono di voce     un modo

di muoversi con inconsapevole grazia

 

cose che hanno dentro amore

 

*

 

per l’amoroso attrarsi delle orbite

o per un affamato incavo nero

che tutto ingoia

buio e luce a rincorrersi   fondersi perfino

mentre qui proprio qui

fuori dalla finestra

quanti diluvi   diverbi     quanti errori

da esseri che tanto mi somigliano

 

ecco      ecco la colpa

la colpa è la prova

la prova che inchioda

vostro onore     è il disonore la prova

dell’umana irresponsabile esistenza

di questa mia condanna a solo assistere

non esistendo

ma    come poi potrò testimoniare

se non esisto?

 

*

 

stanotte mi son trovata tra le mani

una delle tue lettere assennate ti ho sognata

sorella che nel parto mi soccorri

mi posi sul petto il piccolo e solenne

mi dici    sai   non è tuo questo nato

sii grata

a chi ha preparato ogni evento

passi direzione    incontro

a tua insaputa

lei      magnanima ruota

prima procreatrice

lei a porgere sempre l’altra guancia

lei mai divisa dal mare

 

e il mare unisce vite da sponda a sponda

e insieme vanno

                   terra e mare

lungo i meridiani

                            parlando di figli e destini

 

 

*

 

sapiente l’ape esibisce

la sua perfetta casa esagonale

un alveare-memoria

appare sul fondo della tazza

nella goccia di miele

fatta colare sull’acqua

 

dovrebbe bastare

questo evento spettacolare

per convincere

dell’assenza di caos?

no     non basta   non basta

la geometria perfetta

di una ragnatela la simmetria

di occhi arti emisferi

questi ultimi così abili a registrare

memorizzare scrivere

(non sempre a comprendere)

 

e la bambina a chiedermi

perché se faccio cadere

la mia goccia di saliva

sul fondo non vedo nulla    nulla

della mia casa

nemmeno la mia seggiolina?

 

*

 

              forse è nel sentire il senso?

sentire benevolenza salire dalla terra

sentire come largo l’amore scorre

come plasma corpomenteparola

come emoziona perfino l’acqua e l’aria

come muove la pietra

 

sentire prossimità in ogni creatura

sentire il suo sfolgorio il suo declino

sentire tutta la mite materia terrestre

ogni volta rinascere mite

 

e tu sentirti il nativo

appena uscito dalla foresta

ne conservi il profumo

pallido nell’attesa    incredulo

serrati gli occhi a fermare

             all’orizzonte

tutto quell’oro che lampeggia



Annamaria Ferramosca, Alma Poesia

Annamaria Ferramosca è pugliese e vive a Roma, dove ha lavorato come biologa docente e ricercatrice, ricoprendo al contempo l’incarico di cultrice di Letteratura Italiana per alcuni anni presso l’Università RomaTre. Ha all’attivo collaborazioni e contributi creativi e critici con varie riviste nazionali e internazionali e in rete con noti siti italiani di poesia. È stata ideatrice e per molti anni curatrice della rubrica Poesia. Condivisa nel portale poesia2punto0. È ambasciatrice di Sound Poetry Library (mappa mondiale delle voci poetiche) per Italia e Puglia. Ha pubblicato in poesia: Per segni accesi, Giuliano Ladolfi Editore (Selezione Premio Camaiore, finalista ai Premi Lorenzo Montano e Poesia Onesta); Andare per salti, ArcipelagoItaca (Premio Arcipelago Itaca, nella rosa del Premio Elio Pagliarani, Premio Una vita in poesia al “Lorenzo Montano”, finalista ai Premi: Guido Gozzano, Europa in Versi); Other Signs, Other Circles - Selected Poems 1990-2008, volume antologico di percorso edito da Chelsea Editions di New York per la collana Poeti Italiani Contemporanei Tradotti, a cura di Anamaría Crowe Serrano e Riccardo Duranti (Premio Città di Cattolica); Curve di livello, Marsilio (Premio Astrolabio, finalista ai Premi: Camaiore, LericiPea, Giovanni Pascoli, Lorenzo Montano);Trittici - Il segno e la parola, DotcomPress; Ciclica, La Vita Felice; Paso Doble, raccolta di poesie a quattro mani, coautrice la poetessa irlandese Anamaria Crowe Serrano, Empiria; La Poesia Anima Mundi, monografia a cura di Gianmario Lucini, contenente la silloge Canti della prossimità, puntoacapo; Porte/Doors, Edizioni del Leone (Premio Internazionale Forum-Den Haag); Il versantevero, Fermenti (Premio Opera Prima Aldo Contini Bonacossi). Ha curato la versione poetica italiana del libro antologico del poeta rumeno Gheorghe Vidican 3D- Poesie 2003-2013, CFR (Premio Accademia di Romania per la traduzione). Inclusa in numerose antologie, ha ricevuto recensioni critiche su riviste italiane e straniere. Suoi testi sono stati pubblicati anche in numerosi volumi collettanei e sono stati tradotti, oltre che in inglese (Anamaria Crowe Serrano, Riccardo Duranti), in greco (Evanghelia Polimou), rumeno (Eliza Macadan), spagnolo (Antonio Nazzaro), turco (Mesut Senol), arabo (Sayed Gouda). Ulteriori notizie, testi e materiale critico sono disponibili nel sito personale www.annamariaferramosca.it 

 

 


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1 Kommentar


Annamaria Ferramosca
Annamaria Ferramosca
12. Feb.

Desidero ringraziare Elena Verzì per questa sua approfondita e originale lettura del mio monologo poetico Luoghi sospesi. Grata anche ad Alma Poesia e ad Alessandra Corbetta per la bella accoglienza nel blog.

Annamaria Ferramosca

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