Nota di lettura a "Cartografie" di Anna Toscano
Cartografie è il settimo volume di poesie scritto da Anna Toscano e pubblicato nella collana Gialla-Pordenonelegge, per Samuele Editore nel 2024. La raccolta riunisce testi inediti ed editi revisionati in chiave contemporanea per riprendere versi che dal passato si proiettano verso un presente poetico nostalgico e luminoso. La luce è un elemento dominante nella raccolta: è «sulle piastrelle la luce / della mattina», quella del tramonto per «fotografare i girasoli», o quella gialla della lampadina. Con «la giusta luce», l’autrice sbianca e ravviva i colori delle cose. Gli oggetti sono, infatti, costituenti fondamentali per lo sviluppo del volume; Toscano ne fa una mappa, insieme ai luoghi e alle persone. Gli oggetti selezionati (lampioni, polaroid, occhiali, pigiama, giacca, etc.) non sono altro che contenitori simbolici delle relazioni umane che l’autrice vuole raccontare; quelle attualmente presenti e quelle assenti, e far comprendere al lettore che anche nell’assenza di una partecipazione fisica non più possibile (come la mamma, la nonna, l’amica) vi è la percezione di una presenzialità reale, viva negli odori, nei luoghi e nelle cose: «Le trecce portavano le impronte / l’odore il ricordo di mia madre». Le città dove l’autrice ha vissuto per anni o quelle che l’hanno vista di passaggio sono ricche di vibrazioni e di storie; senza di esse, Buenos Aires, San Paolo, Madrid, Lisbona e Venezia sarebbero vuote: «un filo rosso e teso / attraversa Venezia / la attraversa dall’acqua al cielo». Questo filo rosso è la precarietà, la vulnerabilità delle città e delle cose. In un verso Toscano dice: «la vita è una tragedia», «tutto è in affitto / tutto ha un prezzo», «dobbiamo cedere tutto al mondo / quando ce ne andremo».
Le diverse mappe sono correlate tra loro in una sovrapposizione di immagini in sequenza: «c’è un ordine di composizione, / di evoluzione». I testi sono composti con la precisione tecnica e artistica equivalente a quella di un cartografo. La parola poetica rende la mappa piena di ricordi che diventano pelle: «La pelle diventa parole / se ne può parlare / scrivere, raccontare». Rime, anafore e versi dedicati ad autori cari a Toscano, come quelli a Janet Frame, Amos Oz, Goliarda Sapienza e Mario Benedetti, guidano lo svolgimento dell’opera in un «infinito da rimestare».
Senza tempo ma tra spazi finiti e dai contorni tangibili, ogni cosa contiene «brandelli di vita», «le comprerei tutte solo / per guardarle, stare a immaginare» così che la memoria torni a vivere.

Le piastrelle in cucina
Stanotte ti ho sognata
nella tua grande cucina
ora B&B dozzinale.
Sulle piastrelle la luce
della mattina, finestre
aperte sul roseto selvatico.
entro e dico La mia nonnina
allarghi le braccia:
Sei qui mia bambina.
Mi chino per baciarti
sto per dire Cosa farò senza te
ma dico Cosa farei senza te.
L’abbraccio, il tuo calore
la pelle delle tue braccia
l’odore della crema che
in ogni aeroporto ti compravo.
Mi sveglio, le mani sulla faccia
Come sto facendo senza te.
Cimiteriale
Ho troppe lapidi nel cuore
bianche pulite stese
con dell’erba attorno ben curata
allineate, come cerotti sulla carne.
Le guardo da una fissa distanza
non troppo vicina non troppo lontana
per non sentire troppo
per non sentire troppo poco.
Le spolvero con lo sguardo
le sbianco con la giusta luce
rinverdisco l’erba tra una e l’altra.
ogni tanto mi porto una mano al cuore
non so mai se per accarezzarle
o per calmare il dolore.
Cercandoti dove
a mia mamma
Ti ho cercata
nel tic tac del tuo orologio rosso
ti ho cercata
tra i tasti del tuo telefono blu
ti ho cercata
tra i cuori della tua coperta colorata
ti ho cercata
attraverso le lenti dei tuoi occhiali
ho rovistato
tra i miei ricordi grigi mal chiusi
ho annaspato
su cassetti che non si aprono
ho pianto
tra i tuoi golfini marrone
e poi ho capito.
Ho capito
che stai al di là della soglia
oltre la distanza
perché io non avrò paura
sapendo che mi aspetti.
Camminare il pensiero
Macino passi macino pensieri
a volte l’inchiostro finisce
s’arresta la pellicola
macino passi macino pensieri.
Se potessi srotolare i miei passi
arriverei a quel bar in rue de Rivoli
il sole riflesso sul tavolino
la tua mano caffè e cappuccino,
arriverei alla gelida puszta ungherese
il tuo sorriso fotografato allo specchio
la neve alta a schiacciarci sopra il letto,
arriverei in quel teatro off di Berlino
dove Emma Bovary faceva capolino
prima di uccidersi con noi lì vicino.
Se potessi srotolare i miei pensieri
non comprerei più un pigiama per ogni storia di ieri
ti bacerei, qui, come allora, ma molto più volentieri:
avrei orecchie fini e attente
per non cadere in quel vecchio incidente
in cui mi dicevi che di me non te ne fregava niente.
Ma sotto i miei piedi
Venezia è un palmo di mano
Milano è una tasca
Torino è una casa di ringhiera
son tutti dove per la mia mente ciarliera.
Macino passi e macino pensieri
l’inchiostro finisce a volte
allora apro il cassetto della scrivania
quello grande quello centrale e cerco
trovo passi e trovo pensieri:
perché io penso con i piedi.

Anna Toscano vive a Venezia, insegna presso l’Università Ca’ Foscari e collabora con altre università. Un’ampia parte del suo lavoro è dedicato allo studio di autrici donne, da cui nascono articoli, libri, incontri, spettacoli, corsi, conferenze, curatele, tra cui Il calendario non mi segue. Goliarda Sapienza e Con amore e con amicizia, Lisetta Carmi, Electa 2023 e le antologie Chiamami col mio nome. Antologia poetica di donne vol. I e vol. II. Molto l’impegno per la sua città, sia partecipando a trasmissioni radio e tv, sia attraverso la scrittura e la fotografia, ultimi: 111 luoghi di Venezia che devi proprio scoprire, con G. Montieri, 2023 e in The Passenger Venezia, 2023. È nel direttivo scientifico di Balthazar Journal ed è stata direttiva della Società Italiana delle Letterate; molte collaborazioni con testate e riviste, tra le altre «minima&moralia», «Doppiozero», «Leggendaria», «Nazione Indiana», «Rivista Studio», «Artribune», «Domani», «Il Sole24 Ore». La sua sesta e ultima raccolta di poesie è Al buffet con la morte, 2018; liriche, racconti e saggi sono rintracciabili in riviste e antologie. Suoi scatti fotografici sono apparsi in guide, giornali, manifesti, copertine di libri, mostre personali e collettive. Varie le esperienze radiofoniche e teatrali.
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