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Immagine del redattoreBarbara Herzog

I Ponti di Alma: Ursula Hohler

Aggiornamento: 15 dic 2023

Nella poesia di Hohler [Ursula Hohler, Qualcuno ha scambiato le mie ossa (Capire Edizioni, 2020), traduzione di Barbara Herzog, ed. originale öpper het mini Chnöche vertuuschet (Pocket, Tysk, 2004)] c’è una franchezza, una totale mancanza di orpelli linguistici come esistenziali, che possono sconcertare. Riflessioni e riflessi del mondo circostante nascono dalla vista di oggetti insignificanti, come un guanto da bambino – “Un guanto da bambino / fiorisce sul cespuglio novembrino / prima ho gioito / poi mi sono spaventata / poi mi sono spaventata / per essermi spaventata” - e vengono espressi con la tranquillità propria di chi non intende colpire con i fuochi d’artificio dell’espansione in superlativi.

C’è una leggera ironia, mai malevola, che potrebbe quasi sembrare ingenua, se non fosse in contraddizione con l’evidente conoscenza dell’animo umano, quanto dell’incombere del tempo, intimamente “quando salto giù per le scale / penso: un giorno non salterò più / quando apro la rubrica / penso: è già incominciato / il cancellare / quando prendo in mano un libro preferito / penso a ordinare la biblioteca”.

La mia scelta tra i testi di questo libro cade su quello che ha dato il titolo alla raccolta – un verso che non perde la sua potenza; uno sulla città che è di entrambe noi; e uno che riesce, per l’appunto, in una breve concatenazione di concetti lapidari, a rendere l’idea di uno status quo, dal quale è difficile districarsi. Per essere rappresentativa, dovrebbe perlomeno contenere anche le valli in alta montagna, il cane che preferisce oziare a governare le mucche, una notte stellata in agosto, nella quale “l’aria notturna incomincia / a odorare di autunno e inverno”. E la bellezza, “come una notizia che consola”, delle “gocce d’acqua / dopo la pioggia / sull’alchemilla”La lingua nella quale sono scritte le poesie è lo svizzerotedesco ed è la madrelingua di autrice e traduttrice. Ha una sonorità dura e ruvida, infatti un poeta svizzero la descrive come tempesta di grandine.


Ursula Hohler, Copertina, Alma Poesia


Geschter und hütt

 

Geschter

wo‘s hell worde isch

hei mi zum erschte mol wider d‘Amsle gweckt

i der chüele Morgeluft und d‘Freud

het mi fascht verschprängt

 

hütt

verwachi a mir

öpper het i der Nacht mini Chnöche vertuuschet

mit dene vonere alte Frau

und mis Härz schwär gmacht

 

Ieri e oggi

 

Ieri

all’albeggiare

per la prima volta mi hanno di nuovo svegliata i merli

nella frescura mattutina e la gioia

mi ha quasi fatto scoppiare

 

oggi

mi sveglio da me

qualcuno nella notte ha scambiato le mie ossa

con quelle di una donna anziana

e reso greve il mio cuore

 

Züri III

 

Was würd mir

vo Züri

fähle?

 

di milde Summernächt

i der Altstadt

und a der Limmat

 

s’Läbe i mim Quartier

mit de Schuelhüüser

und de schpazierende Hört

 

der Märtplatz amene schöne Tag

wenn alli verusse hocke

und sogar d’Tramhaltstell

 

d’Surprise-Verchäufer

am Bahnhof und d’Schtrossemusikante

wo Ziit hei

 

und die gschalete Gschtresste

und die Gschpiidete

wo kei Ziit hei

 

si alli mit irne Gschichte

das ganze Gnuusch

vo däm Züri

das würd mir

glaub

fähle

 

Zurigo III

 

Cosa

mi mancherebbe

di Zurigo?

 

le notti d’estate miti

nella città vecchia

e al Limmat

 

la vita nel mio quartiere

con le scuole

e gli asili in gita

 

la piazza del mercato in un giorno assolato

quando tutti stanno seduti all’aperto

e addirittura la fermata del tram

 

i venditori di Surprise

alla stazione e i musicisti di strada

che hanno tempo

 

e gli stressati ingessati

e gli affrettati

che non hanno tempo

 

tutti loro con le loro storie

tutto quel groviglio

di questa Zurigo

è probabile

mi

mancherebbe

 

Musikerin

 

Dere zahle mer nüt

Schwiizerinne si sowieso riich

 

Die chunnt sicher umsusch

si isch no jung und mues Erfahrige sammle

 

Die läbt elei und bruucht wenig

und s‘gemeinsame Ässe isch jo de gratis

 

Leider isch s‘Budget knapp

Gottseidank isch si verhürootet

 

Wenn si nid ghürote wär

müesste mer luege

 

das mer öpper Jungs finde

langsam wird si

alt

 

Donna musicista

 

Quella non la paghiamo

tanto le svizzere sono ricche

 

sicuramente viene senza compenso

è ancora giovane e deve fare esperienza

 

vive da sola e ha bisogno di poco

e poi i pasti insieme saranno gratis

 

purtroppo il budget è stretto

grazie a Dio è sposata

 

se non fosse sposata

dovremmo ingegnarci

 

a trovare qualche giovane

sta diventando

vecchia



Ursula Hohler, Alma Poesia

Ursula Hohler, nata nel 1943, laureata in Lingua e letteratura tedesca e in Psicologia analitica e orientata al processo, lavora presso un poliambulatorio come psicoterapeuta e supervisore. È stata cofondatrice di Amnesty International in Svizzera. Vive a Zurigo. Nel 2004 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie interamente in svizzerotedesco Qualcuno ha scambiato le mie ossa.

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