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  • Immagine del redattoreAlessandra Corbetta

Gli inediti di Antonio Laneve

Con un tono ironico e consapevole, Antonio Laneve in questi inediti riflette sulla condizione attuale dell'uomo, in quanto essere appartenente alla specie umana e dunque inserendolo in un discorso storico-evoluzionistico, in cui a essere messi alla berlina sono però i suoi comportamenti quotidiani, le sue abitudini viziose e viziate. Attraverso uno stile piano, fatto di termini mutuati dal linguaggio comune, Laneve ci invita a riflettere sulle derive già in corso, facendoci notare come ciò che tendiamo a vedere negli altri è, il più delle volte, quello di cui siamo vittime o carnefici noi stessi e che, forse, proprio partendo da questa visione di comune appartenenza, sia possibile provare a ricostruire un noi solidale e virtuoso.



ALLA FINE DEL LAGO Quel che vedo non è un paesaggio d'immagini catalogate dai turisti in fuga da noie e tormenti, quel che vedo è fauna in libertà provvisoria alla ricerca di cerimonie da raccontare ai colleghi ben prima della mezzanotte, mentre il lago non sa dove appoggiare le onde se tutti ammirano il motoscafo e nessuno ascolta la carezza del maestrale...


PRODOTTI SCADUTI Ammiro l'incessante viavai della mia specie, un continuo cercare scaffali assolati dove poter vendersi meglio celando la data di scadenza. Quest'angolo di normalità apparecchiato come si deve consuma fino ai sogni le aspettative di una vita. Io so già dove attendere.



BIOSFERA DELLA NAUSEA Metto distanza da discorsi a prova di cocktail, metto la tessera dei mezzi pubblici nella tasca principale, in preallarme sociale, metto modalità silenziosa osservando ore di caos e nel frattempo mi nascondo dietro una bella figura come se fosse un segreto insofferenza alla biosfera. Metto via un'altra nausea senza voltarmi indietro.


ITALIA VENTRALE Succede di tutto, dai bagni ai saloni delle feste, ai comizi portatori sani di buffet lì dove si comprano mandrie di gastriti urlanti e lavande per profumare avanzi. Attendiamo in cabina responsi a suon di rutti ufficiali con la matita che scivola dalle falangi ancora unte...


EGO, NON TI ASSOLVO! Ma anche io ho le mie ingenuità, ho promosso continue rappresentazioni facendo da comparsa nel teatro dei migliori, ho a lungo immaginato vittorie contro monumenti alla normalità, ho segnato mete in uno stadio fantasma e perfino violentato universi dozzinali spargendo seme impoverito da silenziosi fallimenti... E adesso sembra una scusa questo puntare l'arma verso lo specchio deformante di tutti gli incubi che ho lasciato vincere.


Antonio Laneve (Cantù, 1965) vive a Milano ed è operaio in un'industria alimentare. Ha pubblicato la raccolta di poesie scritte con Barbara Rabita, Convergenze (Libeccio edizioni - CTL), Calembourgh- (Libeccio edizioni - CTL) e Lezione frontale (La Vita Felice). Alcune sue poesie sono state pubblicate su diverse riviste e antologie.

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