Gli Assaggi di Alma: "La memoria dei senza nome" di Luca Ariano
Continuano le proposte del nuovo spazio di Alma Poesia "Gli Assaggi di Alma": qualche testo estrapolato da raccolte per noi interessanti che verranno recensite, nei mesi successivi, sulle nostre pagine, ma che già a partire da ora, con questa forma, possono sedimentarsi nelle nostre lettrici e nei nostri lettori.
"Gli Assaggi di Alma" ospitano oggi Luca Ariano con il suo La memoria dei senza nome (Il Leggio Libreria Editrice, 2021), con prefazione di Alberto Bertoni e un'intervista a cura di Luigi Cannillo.

«È una triste primavera»
sussurri a denti stretti Enrico
mentre fuori batte la pioggia d’aprile...
Ti pare immenso il letto di notte:
l’impronta del capo sul cuscino...
il suo profumo... il sorriso,
le stanze ti soffocano.
Teresa anche quest’anno Sant Jordi:
tutti tra rose e libri, ma dov’è Fiulin?
E tu Teresa fino a quando camminerai?
Non hai visto il libro di poesie
di Castillo... la copertina...
quel gatto ricorda il tuo.
Ti leggeranno versi al telefono?
Pedali tra gocce che pungono
i tuoi occhi Fiulin pensando
che è proprio una triste primavera
senza aver visto le risaie allagate.
*
Trascorso un anno Fiulin,
inebriato dal profumo di un fiore:
troppe spine... graffi sulla pelle.
Portasti Giggino al mare,
ma non c’è stato tempo per Posillipo
o nelle strade del suo paese
dove calciò un pallone di cartone
o sentire dei primi amori.
Nemmeno un’ultima preghiera
al cimitero, fiori puliti...
lapidi da lavare.
Fissa muto la siepe corteggiata
da api, le azalee profumate.
Di lei sai poco o nulla ma l’immagini
per Barcelona fotografare palazzi...
avresti voluto portare Rosa
ma «Il tempo... la stagione... destino.»
Abiti sempre in Via Emilia in attesa
di un’altra casa per due e domani salirai
sul solito vagone in stazione.
*
Non sei un avatar Nena,
non hai un’anima digitale:
albeggia presto e sentite
odore di campi calpestati,
di stagioni tardive.
Quell’automobile il vostro regno,
un albergo a quattro stelle
mentre stringete i vostri corpi.
Fuori genti verso lavori precari,
di ritorno da notti troppo lunghe
mentre carezzi i suoi seni timido.
L’impaccio di un passo improvviso
baciando turgidi sogni,
amplessi mancati, celati da vetri
appannati ai primi chiarori.
Non chattare, non scrivere messaggi
ma lasciami il tuo sapore, labbra
di occhi caldi mentre il treno parte
e i caffè si riempiono di colazioni,
tintinnio di cucchiaini.
*
Per mesi attendevi dicembre,
una festa al ritorno:
il profumo di cucina per casa
e la voglia di perderti nelle nebbie.
Dove sono quelle foschie?
Rimarranno solo ceneri
e odori dispersi...
terre che nessuno coltiverà ,
acque che nessuno berrà .
Fabbriche consegnate alla storia
da stampanti tridimensionali.
Dove operai nelle piazze?
Forse guerre tra androidi
e nessuno scaverà cercando resti
di accampamenti, truppe di Annibale,
zanne e trofei di guerra.
Domani ti regalerà la sua festa,
non avrai lettere da leggere,
da scrivere per San Giuseppe
ma frasi su messanger
prima che una timida nebbia
ti riporti alla tua stagione.

Luca Ariano (Mortara – PV 1979) vive a Parma. Di poesia ha pubblicato: Bagliori crepuscolari nel buio (Cardano 1999), Bitume d’intorno (Edizioni del Bradipo 2005), Contratto a termine (Farepoesia 2010, Qudu 2018) e Nel 2012 per le Edizioni d’If è uscito il poemetto I Resistenti, scritto con Carmine De Falco, tra i vincitori del Premio Russo – Mazzacurati. Nel 2014 per Prospero Editore ha pubblicato l’e-book La Renault di Aldo Moro con una prefazione di Guido Mattia Gallerani. Nel 2015 per Dot.com.Press-Le Voci della Luna ha dato alle stampe Ero altrove, finalista al Premio Gozzano 2015. Nel 2016 presso la Collana Versante Ripido / LaRecherche.it è uscito l’e-book di Bitume d’intorno con una nota di Enea Roversi. Nel 2018 per Qudu è uscita una nuova edizione di Contratto a termine con la prefazione di Luca Mozzachiodi. È redattore di Atelier e de Le Voci della luna. Sue poesie sono tradotte in francese, spagnolo e rumeno.
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