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  • Immagine del redattoreAlessia Bronico

Commento a "Nella foresta" di Franz Francesco Krauspenhaar

Franz Krauspenhaar, di origine tedesca per parte di padre e calabrese per parte di madre, nasce a Milano nel 1960, pseudonimo di Francesco Krauspenhaar, è uno scrittore, poeta e musicista italiano. Esordisce a 39 anni e da quel momento pubblica con costanza. La scrittura di F. K. sia essa in prosa o in poesia gira intorno alla provocazione, alla messa a fuoco della realtà nei suoi aspetti quotidiani, di vita che si vive o che ci vive. Autobiografica e bruciante, la sua poesia non fa il verso agli autori maledetti, c’è chi ancora si convince che per scrivere si debba a tutti i costi ristagnare nel disagio, si farebbe grande torto alla sua genialità solo pensandolo. Chi scrive si evolve, muta, rinasce: «io sento/ di essere passato, di essere andato/ altrove», «sono sempre perduto e ricerco cose impossibili,/ cosi come te».



Nel vivere un assolo


Nel vivere un assolo, sconfitti

i vermi e le lingue taglienti

e il verbo amare, quel verbo

sbagliato che ci tiene svegli,

senza scelta che quella di lottare

per una felicità senza scampo,

da ottenere, come un pieno

di benzina; allora ci sveglieremo

con quell’urlo di niente spiegato

nel covo della gola, il respirare

cantando l’afona gelosia dell’infelice,

colui che nella testa ha solo resa

a un proprio destino senza scopo.

Sarà però un male illuso, sbagliato

di prospettiva, d’un gusto essiccato

in quella gola retriva, roca di pianto

trattenuto. Sarà così che avresti

potuto vivere altro, grandi eventi;

e invece ti sei accontentato

di sbagliare; come sbagliasse solo

chi è sempre pronto a pagare

anche un conto che non ha mai speso.


da Nella Foresta (Ensemble 2021)

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