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  • Immagine del redattoreFederica Ziarelli

Commento a "Memoria" di Umberto Piersanti

Ci sono parole che tornano nella poetica di un autore/autrice come frecce fatali, che non si possono evitare perché gli/le sono destinate, appartengono a lui/lei e il loro punto d'arrivo, il punto dove infilarsi è esattamente, irrimediabilmente il suo cuore.

In realtà, all'interno della poesia di Umberto Piersanti, la parola chiave potrebbe essere “natura” visto che essa pervade, verdeggiante e colma di profumi, le stanze dei suoi ricordi e riveste di bellezza i tanti momenti felici, sia quelli infantili che quelli dell'adolescenza e giovinezza.

Tuttavia, durante una recente telefonata tra me e Umberto, nella quale lui mi parlava di quest'ultima pubblicazione nella collana Vallecchi, diretta da Isabella Leardini, mi è stato chiesto quale parola, a mio parere contraddistinguesse la sua poesia, e io gli ho risposto: “Idillio”. Ma ce n'è una che costituisce la materia primaria del sentire e dell'esprimersi poetico di Piersanti ed è assolutamente, in maniera profonda e lampante la parola “memoria”, una parola che anche io percepisco molto addensata nel mio impasto poetico, e che mi è fondamentale per poter effettuare quel sempre ambito viaggio a ritroso. A ben pensarci inoltre, l'idillio rappresenta idealmente una vita dal sapore pastorale, è un quadro aggraziato ma rigido nell'incanto, mentre nella poesia di Umberto Piersanti, c'è ben impressa una realtà lontana ma ancora assolutamente vivida, proprio grazie al preziosissimo contributo della memoria, che per il nostro autore “riesce a dare un senso alla vita e fa sì che questa non si disperda in una miriade di frammenti senza storia”.

All'interno di questo libriccino esile quanto pregiato, che è un piccolo saggio sulla poesia piersantiana e su quella da lui amata, egli imbastisce un mirabile intreccio tra la sua voce e la voce di Leopardi, Montale, Carducci e riesce a creare un discorso animato e coinvolgente intorno al grande tema del tempo: «Credo che sia lo stesso grande Recanatese, ad affermare che la felicità non esiste, ma se qualcosa può avvicinarglisi si trova solo in un futuro che immaginiamo diverso e più luminoso del presente, o nel passato, dove la memoria riverbera del suo alone anche i momenti più difficili della nostra esistenza».

Umberto Piersanti tramite un eloquio semplice quanto efficace, attingendo all'inesauribile fonte della poesia lirica, quella che ci istruisce in questi tempi che paiono avvicinarsi al transumanesimo, abbattendo l'“io”, sulla necessità di mantenere uno sguardo radicato e attento sui grandi temi che da secoli hanno interessato e permeato le “lettere” umane, forgia un saggio che acquista un valore gigante, “un sostegno fermo nella bufera dei giorni.”

Scrive Umberto Piersanti: «Il presente è sempre esposto alla grigia legge del quotidiano: persino un paesaggio, ci aveva insegnato il Recanatese, riesce a coinvolgerci meno mentre lo guardiamo di quanto invece succede nel ricordo.

Le “illusioni”, quelle solo, sempre secondo Leopardi, sanno contrastare il solido nulla che ci circonda, volgono lo sguardo verso il passato o verso il futuro. Solo che la poesia non è una filosofia che può essere risolta dentro schemi concettuali ed immaginativi, la poesia necessita del caldo della vita. Quella vita che il futuro non ha conosciuto e che invece permane consegnata alla memoria.».


Memoria

(...)tu sai che la memoria

trascolora i giorni

e in parte muta,

che nell'infanzia cerchi

l'Eden che ti spetta,

Eden che solo nella memoria

ha una dimora,

ma un riso coi fagioli

ti ricordi,

t'aspetta in una sera

quasi l'inverno,

è lì,

sulla tovaglia bianca,

coi coltelli e i bicchieri

giusti ed esatti,

e la madre e il padre

dai nomi immensi,

la sorella castana

e quella bruna,

la notte scende

lenta alla finestra

e sulla strada bianca

che porta al mare,

e quel piatto che fuma

ce l'hai accanto,

senti l'odore

e il fumo

sulla bocca,

non c'è memoria

che lo trasfiguri,

è vero, più vero

di quest'ora presente

e forestiera.


Da I luoghi persi (Crocetti, 2022)



Umberto Piersanti (Ph. Amedeo Maria Turello)
Umberto Piersanti (Ph. Amedeo Maria Turello)


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