Commento a "La scelta" di Marco Tornar
- Alessia Bronico
- 28 mag
- Tempo di lettura: 1 min
Marco Tornar è pseudonimo di Enrico Ciancetta costruito sul cognome della madre, nasce nel 1960 a Pescara dove scompare nel 2015, sono trascorsi con molta rapidità nove anni. Poeta, scrittore e musicista, si era infatti diplomato in pianoforte. Scrive diversi libri in versi prima di passare definitivamente alla prosa. La sua poesia delicata è il risultato di un onesto lavoro di artigianato, un segno che diventa canto e tende ad ampliare il dire in un verso che si fa discorsivo, preludio di un racconto. Tornar, in Dedica ci mostra grande amore per la vita, in cui lo sorprende l’ispirazione «quando appare, dal niente, una parola.

Dedica
Dei nostri incontri non parlerò a nessuno.
Né alle streghe né al vento
né a questi anni pieni di luce e di pazzia.
Nessun colore imbratterà quel bianco
dove ci siamo conosciuti, con gli occhi lieti
e la semplice magia di tutti i sogni. «Ma qui vicino
c’era la sorgente dell’acqua…». Ogni lanterna
sarà la nostra casa, la nostalgia che assiste
come fiocchi di neve
il silenzioso ferirsi della goccia sul viso. E nella casa
ho visto nello specchio una candela
la melodia che sale, il vino, quei profili di porpora
che guardano lontano
verso vangeli sconosciuti, un’amicizia.
Poi, le mille strade di un mattino.
Come quando, colmi di affetto e di tristezza,
stringendo in mano un segno della vita
camminiamo sotto altari di pioggia
mentre appare, dal niente, una parola.
da La scelta (Jaca Book, 1996)
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