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  • Immagine del redattoreAlessia Bronico

Intervista a Giulio Perrone (Giulio Perrone Editore)

Per il quinto appuntamento con "Le Case di Alma" c'è Giulio Perrone, ovvero Giulio Perrone Editore, intervistato da Alessia Bronico.



La Giulio Perrone Editore nasce nel 2005 e sul sito leggiamo che si occupa di «narrativa italiana e straniera, di letteratura di viaggio e di contemporaneità» e anche di poesia: quali motivazioni l’hanno portata ad avventurarsi nel mondo della poesia e chi è un editore?


La mia passione per la poesia affonda le radici nell'adolescenza e inizia grazie agli insegnamenti del mio mentore Walter Mauro. Poi, da ragazzo, per diversi anni curai in una radio locale romana una trasmissione che si chiamava “E il naufragar m'è dolce in questa radio...” avendo la fortuna di conoscere e intervistare alcuni dei grandi, da Raboni a Zanzotto, da Luzi a Cavalli. Quando ho aperto la casa editrice non potevo non occuparmi anche di poesia e ho continuato a farlo in tutti questi anni, nonostante le difficoltà editoriali che si incontrano facendolo.


La Giulio Perrone Editore è, appunto, attenta alla poesia e ha, infatti, fondato la rivista Bezoar, diretta dal poeta Giorgio Ghiotti. Ce ne parla?


Quando Giorgio è venuto da me con l'idea di Bezoar, la parte razionale mi ha detto che sarebbe stato un rischio enorme ma ho anche sentito dentro di me una irrefrenabile spinta a rischiare. La stessa che sente spesso un editore quando investe in un progetto forte ma anche ad alto rischio commerciale. In cambio, però, gli ho chiesto di imbarcarsi con me nella direzione della collana “Poiesis” che da allora segue lui.


Dove sta andando la poesia, secondo lei, e dove si orienta la sua casa editrice che ora si avvale di nomi importanti ma che spesso si è distinta per la ricerca di nuovi talenti?


Penso che da qualche anno a questa parte ci siano più talenti emergenti nella poesia che nella narrativa. Mi riferisco al puro valore letterario e penso a Ivonne Mussoni che abbiamo avuto la fortuna di far esordire e anche di pubblicare con una seconda prova l'anno scorso, ma anche Viola Lo Moro o lo stesso Giorgio Ghiotti. Il problema è riuscire a investire sulla costruzione di un pubblico, anche se la mia speranza è legata al fatto che il grosso del pubblico di poesia di oggi è, secondo me, molto giovane. Si vive di nuovo una bella tensione nelle università e questo è un bene.


Giulio Perrone Editore e la comunicazione, la sua gestione: quanto e in che modo la promozione ricade sull’autore oggi mentre in passato, in assenza di supporti digitali, era demandata interamente alla casa editrice?


Oggi l'autore è al centro del meccanismo editoriale in un modo molto diverso rispetto al passato. Non si può pensare di lavorare al lancio di un libro senza il contributo dell'autore. Importante però che ogni mossa sia concordata e che si tratti di un procedere insieme sia dal punto di vista degli sforzi che da quello dell'organizzazione. Se si trova un bell'equilibrio si ottengono anche degli ottimi risultati.


Giulio Perrone Editore e la rete, con tutti gli aspetti ad essa connessi: blog, social media, riviste digitali, per citarne alcuni: sarebbe interessante conoscere l’impatto sui testi, ma anche sulle vendite e sulla diffusione del libro. Quali i vantaggi e quali gli svantaggi?


Penso che siano soprattutto vantaggi perché la rete è uno strumento molto più democratico di altri, in cui, ancora adesso, le idee vengono premiate. Di certo serve fare anche degli investimenti ma molto inferiori rispetto a quelli che servono per avere spazio su giornali o tv. Importante è ragionare sui libri, scoprirne le potenzialità e valorizzarle al massimo con un utilizzo intelligente e innovativo dei social.

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