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  • Immagine del redattoreAlessia Bronico

Intervista ad Emanuele Scarciglia (Terra d'ulivi Edizioni)

Per il terzo appuntamento con "Le Case di Alma" c'è Emanuele Scarciglia, ovvero Terra d'Ulivi Edizioni, intervistato da Alessia Bronico.



Terra d’ulivi nasce nel 2004 a Lecce come Associazione culturale dedita alla diffusione della cultura e della tradizione locale e poi, dieci anni più tardi, si è costituita come casa editrice. Le va di raccontarci di questa nascita, del logo, e del nome della sua casa editrice?


La casa editrice Terra d’ulivi edizioni è figlia dell’omonima associazione culturale che si era prefissa di scoprire (e riscoprire) le grandi personalità culturali locali da tempo cadute nel dimenticatoio; Elio Scarciglia ha, tramite pubblicazioni e docufilm, ridato luce ad artisti straordinari come Claudia Ruggeri, Salvatore Toma, Edoardo De Candia e Girolamo Comi. L’associazione culturale ha inoltre organizzato mostre ed eventi su tutto il territorio nazionale. Il nome ‘Terra d’ulivi’ è un omaggio alle piante secolari del Salento, i loro tronchi ‘vissuti’ possono esser considerati delle sculture viventi; il logo è semplice e comunicativo, adatto a esser inserito in tutte le pubblicazioni della casa editrice.


Quali sono le motivazioni che l’hanno portata ad avventurarsi nel mondo della poesia e cosa consiglia agli aspiranti autori?


La motivazione principale che spinge a occuparsi di editoria o di scuola (insegno lettere nella scuola secondaria di primo grado) è, o almeno dovrebbe essere, sempre una: la passione smisurata per i libri. Ogni volta che mi trovo di fronte a una libreria non riesco a impedire a me stesso di entrare e comprare qualcosa. Agli ‘aspiranti autori’ posso solo consigliare di non aver fretta (impossibile non pensare ai circa vent’anni occorsi a Manzoni per rivedere e correggere il proprio capolavoro) e di leggere tanto, solo la lettura (in primis dei miti della letteratura, senza dimenticare gli autori di oggi, anche quelli meno conosciuti in grado spesso di regalare bellezza) è infatti in grado di arricchire la nostra vita a 360 gradi in modo assolutamente impareggiabile. Parafrasando Umberto Eco, chi legge è in grado di guadagnare l’immortalità; solo un oggetto come un libro quindi può disporre di poteri senza confini.


Terra d’ulivi cura anche Menabò, un “Quadrimestrale internazionale di cultura poetica e letteraria”, qual è l’intento di questa rivista?


La rivista letteraria internazionale ‘Menabò’, così come la metamorfosi dell’associazione culturale Terra d’ulivi in una vera e propria casa editrice, è figlia del fulgido ingegno di mio padre, Elio Scarciglia, il quale ne è anche il direttore editoriale.

Essa nasce, riprendendo il celebre nome del periodico ideato da Vittorini e co diretto con Calvino, con un intento divulgativo pur tenendo ferma un’idea di libertà intellettuale assolutamente scevra da qualsiasi tipo di condizionamento o semplice giogo clientelare. Anche Terra d’ulivi, come Vittorini, si domanda spesso se la letteratura potrà ancora essere operativa e così come il celebre autore ed editore tenta, tramite Menabò, di portare avanti un programma letterario comunicativo e pragmatico seppur non popolare.

La casa editrice dimostra così anche la sua ambizione: riprendere la strada tracciata sin dal 1839 dalla rivista ‘Il Politecnico’ di Carlo Cattaneo e ulteriormente impreziosita dal Menabò di Elio Vittorini.


Terra d’ulivi e la comunicazione, la sua gestione: quanto e in che modo la promozione ricade sull’autore oggi mentre in passato, in assenza di supporti digitali, era demandata interamente alla casa editrice?


Oggi si rende necessaria un’azione congiunta tra la casa editrice e l’autore in modo tale che il libro abbia davvero qualcosa di speciale e riesca a far sentire la propria voce. Così come in passato, le grandi case editrici dispongono di mezzi superiori rispetto alle medie e alle piccole realtà editoriali; quest’ultime, però, spesso decidono le proprie pubblicazioni nella convinzione di un prodotto finale valido mentre le case editrici maggiori puntano sui titoli in grado di garantire un certo ritorno commerciale.

Gli autori di Terra d’ulivi edizioni partecipano numerosi alle due riviste della casa editrice: Menabò cartaceo, in grado di arrivare fino alle biblioteche e Menabò in versione online, che conta già un numeroso seguito di visitatori. Questo permette agli autori in questione di ottenere una bella visibilità e, di conseguenza, un’utile promozione delle proprie capacità di scrittura.


Terra d’ulivi e la rete, con tutti gli aspetti ad essa connessi: blog, social media, riviste digitali, per citarne alcuni: sarebbe interessante conoscere l’impatto sui testi, ma anche sulle vendite e sulla diffusione del libro. Quali i vantaggi e quali gli svantaggi?


L’utilità della rete risponde a pratiche esigenze pubblicitarie e informative, anche Terra d’ulivi usa i social e dispone di un sito internet (così come la rivista); al tempo stesso il web ha fortemente contribuito a livellare la società letteraria (ma non solo tale strato della collettività) verso il basso, spingendo chiunque a scrivere di tutto, in poche parole il qualunquismo ha ricevuto un incentivo sostanzioso da parte della rete. Sulla mera diffusione di ogni libro influisce solo il livello culturale di ogni società, nonché la nostra curiosità e voglia di dialogo. In fin dei conti la lettura di un libro non è altro che il nostro intimo incontro con l’autore dell’opera in questione.

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