Intervista a Matteo Chiavarone (Edizioni Ensemble)
Questo è il primo appuntamento con "Le Case di Alma", il nuovo spazio di Alma Poesia nel quale ospiteremo interviste a editori contemporanei di poesia, per riflettere sugli scenari odierni con cui le case editrici devono confrontarsi, anche alla luce dei cambiamenti avvenuti a seguito della rivoluzione digitale.
Responsabile di "Le case di Alma" sarà la nostra Alessia Bronico, sua ideatrice.
Iniziamo con Matteo Chiavarone e la sua Ensemble.
Ensemble, in musica, è termine che si riferisce a un gruppo di persone che suonano insieme amalgamandosi. È questo lo spirito che muove la sua casa editrice?
Sì, la casa editrice nasce con l’idea di unire tutte le parti in causa (editori, lettori, addetti ai lavori) in un corpo unico. Unire le competenze, unire le capacità, unire le forze per affrontare, insieme, un cammino che, fortunatamente, dura ormai da dieci anni.
Ensemble quest’anno festeggia il decennale dalla nascita. Ci vuole raccontare quali sono le motivazioni che l’hanno portata ad avventurarsi in questa direzione?
Le motivazioni sono tante. Voglia di lasciare una traccia, passione condivisa (anche quando i gusti letterari sono diversi), ricerca letteraria che nasce dagli studi universitari, determinazione nell’inventarsi un lavoro sulla base delle proprie competenze, amore per i libri.
La sua casa editrice punta sugli esordienti, ma negli ultimi tempi ha pubblicato anche autori di prestigio. Punta sulla poesia, ma ha anche collane di narrativa e di saggistica. Quanto coraggio ci vuole a dare ampio spazio alla poesia?
Molto coraggio. Ma non siamo pazzi a farlo, c’è dietro anche un’idea commerciale oltre a quella culturale. Vogliamo dimostrare che la poesia si può ritagliare uno spazio importante tra gli scaffali. Nessun autore di poesia avrà mai lo stesso successo degli autori di narrativa: noi però non proponiamo “poeti” singoli ma “poesia”, l’autore fa parte di un’idea, di una proposta multiforme e multicolore. Alle fiere i nostri lettori ce lo chiedono apertamente: cos’è uscito di nuovo di poesia? Non ci chiedono “è uscito il nuovo libro di…?”: così tra le mani di un nostro lettore può passare Jean-Claude Izzo o Derek Walcott insieme a un autore esordiente, senza che ciò appaia come qualcosa di strano.
Ensemble e la comunicazione, la sua gestione: quanto e in che modo la promozione ricade sull’autore oggi mentre in passato, in assenza di supporti digitali, era demandata interamente alla casa editrice?
Oggi Leopardi difficilmente troverebbe un editore. L’autore deve essere capace di promuoversi e di sostenere la casa editrice nella promozione. Lo dico con sincerità e senza ipocrisia: un autore che si sa muovere, in un mercato saturo come quello di oggi, per forza di cose ha più visibilità e vende di più.
Ensemble e la rete, con tutti gli aspetti ad essa connessi: blog, social media, riviste digitali, per citarne alcuni: sarebbe interessante conoscere l’impatto sui testi, ma anche sulle vendite e sulla diffusione del libro. Quali i vantaggi e quali gli svantaggi?
Non so rispondere. È un momento molto delicato e particolare. I media tradizionali non conducono più il mercato, una recensione non porta niente o quasi a livello di vendite. Ma neanche le riviste virtuali, i social e i blog portano chissà che… Qualcosa fanno gli influencer ma solo per i libri più commerciali e più “pop”… Un lettore di saggistica, di poesia, di alcuni tipi di narrativa non si fanno convincere da una foto con un libro e una tazza di caffè. Per me, nel 2021, nei mesi del distanziamento sociale, sono ancora la vicinanza reale, il passaparola, il vedere tout court qualcuno che legge un libro, la chiacchiera in una fiera, le spinte più forti per far arrivare i libri alle persone.
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