Gli inediti di Paola Casulli
Gli inediti di Poala Casulli devono essere letti come unico testo, un intero nel quale i frammenti sono ben discernibili e mantengono la propria autonomia, sebbene il rimando degli uni agli altri sia così forte da condurre inevitabilmente all'uno, che qui prende forma di monade. Casulli, infatti, ci dice dell'amore come di un corpo solo, di una dualità che si perde e si smarrisce nella reciproca presenza; così muove gli amanti su uno spaziotempo indefinito nel quale sono però evidenti gli slittamenti, i pieni e i vuoti, le rincorse e i momenti di stasi. Amarsi è ritornare più che andare avanti, poiché il sentimento amoroso è ciò che contribuisce a ricostruire quello che abbiamo perduto nell'atto stesso della venuta al mondo e mentre proviamo a comprendere chi siamo la natura accompagna lo scorrere delle cose, ci mette sul cammino qualcuno che ci darà qualche risposta o, più probabilmente, ci smuoverà qualche nuova domanda.
Un altrove, storia in cinque atti
Si rividero poi, prima di quanto immaginassero.
Nessuna brama, nessun fiore di zenzero o altro
a gocciolare di frescura i polsi che si tendevano
come tutto di loro, fluttuanti, nascosti, invisibili
fino quasi a vergognarsene.
Il pericolo tornerà a riaffacciarsi, in cespugli rigogliosi e tiepidi
e lei, la sua bella bocca in una smorfia, scaglia di zolfo
a schivare la roccia infuocata del perdono
per un debole raggio di paradiso.
Lui schivò con decisione gli occhi a sovrapporre
la strada sabbiosa, il colore bruno delle farfalle di maggio e
in mezzo al frastuono della bellezza di lei
fu sussurrato nel buio e perso nella tristezza
di ciò che è concluso
Quel paese che avevano attraversato, tanto tempo prima
ora cantava un ritornello sottile.
Vi si erano addentrati fino a smarrirne gli argini
e la verità appariva come una landa desolata e sterile.
Ogni volta che torna l’autunno, disse lei
non resterà che un involucro sanguinolento
di platani spogli e pochi passanti
prima che qualcuno disegni cerchi su un vetro appannato
prima che un cavallo faccia splendere il fango sotto i suoi zoccoli
che l’oscurità spenga la moltitudine d’un albero uguale all’altro,
noi avremo fatto di nuovo l’amore.
Paola Casulli nasce a Ischia ma vive da qualche anno tra le colline del Monferrato. Poetessa, fotografa, giornalista, pubblica quattro raccolte di poesie, Mundus Novus ed. Del leone, Pithekoussai, racconti di un’isola, ed. Kairos, Di là dagli alberi e per stagioni ombrose, ed.Kolibris, Sartie, lune e altri bastimenti ed. La Vita Felice. Pubblica anche due poemetti brevi, Lontano da Itaca e MitoGrafie. Il poemetto Lontano da Itaca, è stato portato a teatro con successo a Verona e a Casale Monferrato, con coreografia della stessa Casulli. Riceve più volte menzioni e segnalazioni al Premio Lorenzo Montano. Molte sue composizioni sono state ospitate da rassegne di letteratura, arte, attualità e periodici culturali. Suoi testi sono pubblicati anche sulla rivista Gradiva, International Journal of Italian Poetry. Partecipa a diverse antologie. Scrive recensioni e organizza eventi culturali in varie città d’Italia; Idea e organizza eventi tra i quali, “Versi in Decanter”, rassegna poetica che vede il connubio tra vino e poesia e “Il Sognatore poetico”; conduce una rassegna letteraria presso la biblioteca civica di Casale Monferrato “Un cappuccino tra le righe”. Idea e conduce “Ten to Ten - 10 domande lampo a scrittori e sognatori”, interviste a cura dell’Assessorato alla Cultura di Casale Monferrato. Giornalista pubblicista, scrive articoli di cultura letteraria su varie testate giornalistiche e reportage di viaggio pubblicate su riviste letterarie. Fa parte del direttivo dell’Associazione Culturale artistica Ambre Italia Group. Partecipa, con le sue fotografie, a mostre personali e collettive in Italia a all’estero.
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