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  • Immagine del redattoreAlessandra Corbetta

Gli inediti di Giuseppe Mastroianni

Questi inediti di Giuseppe Mastroianni, che convergono nella costruzione della mini-silloge Come la tua città inglese, si avvalgono di un lessico mutuato dal linguaggio quotidiano e procedono con un ritmo evidentemente narrativo, attraverso il quale viene ricreato l'andirivieni della dimensione urbana, richiamata anche tramite una terminologia specifica che include marciapiedi, strade, pattuglie, negozi e banconi. Il merito di Mastroianni sta nel non ridurre però la metropoli a luogo autoreferenziale o spazio in cui collocare un'azione ego riferita ma di farla divenire scenario privilegiato di osservazione di una condizione al contempo sociale e personale. I versi disincantati di Mastroianni portano a riflettere sull'oggi, sulle molte andature claudicanti che lo percorrono, in una rincorsa destinata già in partenza a non tagliare alcun traguardo.



Come la tua città inglese


Come la tua città inglese

nevico e mi rincorro nel gelo

quando cade il venerdì

e sono tutti fuori

per tornare a casa

tranne le donne

dalle calze malandate.


In principio era il marciapiede

esso contemplava la strada

le persone che spingevano

le specie sociali alla rivolta

per chiedere le brioche come

quelli del quarto o quinto Stato

che oggi fumano e si Marxturbano

bistrattando con disgusto le rosse.

Questa tua è la marcia

la soglia spossata dalla condizione

di aver per figlio l’aria

nonostante tutto l’amore

e i grandi gesti fatti per

chiudere la porta di casa

con neanche i fantasmi alle spalle.


Come la tua città inglese

le pattuglie della stradale erano dispiegate

mentre attentavamo alla vita

con un altro compromesso

e aggiornavamo il conteggio

dei passeggini nei negozi

coprendoci imprudenti

dopo il caldo africano

che c’era stato fino alle due e mezza.


Ci arrestò il bisogno

il nero al bancone che chiese

di ballare a fine serata

mentre ignorava i nostri vestiti rimasti orfani

e macchiati dai migranti spacciati

per derrate umane nelle scatolette.

Ho smesso allora di essere

la corsa del freddo raziocinio

e il continuo delocalizzato.

Io mi integravo come la tua città inglese

al tempo del salario

e delle vecchie case inorridite.


Lì erano le donne malandate

incinta dell’insoddisfatto

e della riprovazione

che partorirono con un rigurgito

ebbero per figlio il gelo.


Giuseppe Mastroianni è uno scrittore e poeta attualmente residente nel Regno Unito. Nel 2015 completa la sua formazione universitaria e comincia un lungo periodo di ricerca artistica e lavorativa attraverso una variegata serie di esperienze. Oltre che in Europa, trascorre parte del suo tempo nell'India del Nord, dove si trattiene per un anno intero principalmente a Nuova Delhi. Affascinato dalla bellezza della parola, rincorre una poesia propria mediante ricerca e sperimentazione passando dalle Upanishad alla letteratura Postmoderna. Sospiri (2020) è la sua prima raccolta di poesie.

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