Un inedito di Claudio Menni
Di Claudio Menni si potrebbe dire che scrive a colori e che si afferma a voce alta. È una poesia agra, c’è qualcosa che resta incastrato tra i ricordi e l’attuale. Per quanto la sostanza sembrerebbe essere apparentemente minima, «Di quel poco», per la verità c’è un mondo nascosto: «Giornate di sole, notti, odore di more...». La casa famigliare, la casa di campagna? Di città? Ripenso a La camera da letto di Attilio Bertolucci, «A tredici anni è già un’altra / primavera ventosa», «Lame fresche di vento», «Monti assopiti torrenti» quasi una riedizione del manzoniano «Monti sorgenti dall’acque».
Eppure tutto questo vasto assortimento naturale e bucolico è vanitas. Il monito biblico dell’Ecclesiaste prorompe nella sua potenza di furore purificante e penitente. Sembra quasi una voce fuori campo che spazzi via qualsiasi elemento non utile alla vicenda poetica. Sia fatto il vuoto. E resti solo una cosa, che è il titolo del componimento: «Ehi! : / il bambino con la palla ero io!». Fino a un istante fa non c’era alcun bambino. Ma adesso è arrivato in scena, a prendere lo spazio lasciato vuoto dal grido di «Vanità Vanità». Il poeta si manifesta. Lascia interdetti l’utilizzo dell’imperfetto «ero io», quasi che il poeta fosse in fase onirica e ci stesse mostrando come una pellicola, un film, e sullo schermo scorresse fugace una immagine, un fotogramma, un bambino con la palla appunto. Che è lui, che era lui.
Il bambino con la palla
Di quel poco... Giornate di sole, notti odore di more...
Una pioggia.
Mezzogiorno, da fuori un coltello di luce
della cucina sui mobili verdi.
E poi schiene di monti assopiti torrenti e filari di viti
bellezze venate azzurre violacee d'un cielo...
Vanità Vanità. Vanità senza errore.
Del tutto che accade e che accadde... Ehi:
il bambino con palla ero io!
Claudio Menni è nato a Faenza il 22 Febbraio 1964. Dopo avere frequentato il liceo artistico e l'accademia di belle arti di Bologna, nel 1992 si laurea al Dams in fenomenologia degli stili.
Nel 1996 pubblica il romanzo Caneporco al quale segue nel 1999 Uomo di carta. Nel 2007 pubblica il terzo romanzo Gardo Mongardo presso Manni editore. Vive fra Casola Valsenio, in Romagna e Baracoa, nell'oriente di Cuba.
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