Commento ad "Avere trent'anni" di Federica D'Amato
Federica D’Amato ha consegnato ai lettori un libro che ricorda quanto siano importanti i passaggi della vita e quanto tali passaggi attraversino tutti e in qualunque tempo. Lasciare l’infanzia e la giovinezza indietro quando l’adultità è avvenuta, quando ormai si è costretti a diventare la «solita rosa». La poesia scelta si presenta come una dichiarazione di poetica, in otto versi siamo informati della nascita, della collocazione di D’Amato nell’universo tra le speranze e le disillusioni in un sottotesto d’amore.

Nacqui bizantina in epoca televisiva
d’alto lignaggio in participio d’amore
creatura d’avanzo nell’affamato universo
di sete e bassezze carestia bestiale d’amore
presto divenni eresiarca monumentale
il fuggire delle speranze
i mendicanti tutti ai miei piedi,
costretta a diventare la solita rosa.
da Avere trent’anni (Ianieri Edizioni, 2013)
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