Commento a "Che i fichi nascano rossi" di Valentina Demuro
Nella raccolta Che i fichi nascano rossi (peQuod, 2024) Valentina Demuro tocca temi ancestrali, mettendo in versi il legame con la terra d’origine, la Puglia, atttraverso la descrizione di una natura delicata presentataci con l’apparizione del «mandorlo», del «gelso nero», dei «fichi rossi», che nascono sin dal titolo e simboleggiano una speranza di futuro; l’affetto per la figura paterna, l’amore nelle sue forme variabili e non solo umane. L’autrice si tramuta in «innesto» tra le «mecerie», un embrione generato nel silenzio e nella solitudine necessarie per diventare nuovi.
Nessuno mi tocchi o parli
lasciatemi sola
alla pietà della mia terra
al mandorlo che non si può sfiorare
al gelso nero
che sanguina con me.
Tornare daccapo bisogna
per credere possibili altre vie
legare pazientemente la corda
attorno all’innesto su queste macerie
pregare
che la pioggia arrivi
nella giusta stagione
che i fichi nascano rossi
da Che i fichi nascano rossi (peQuod, 2024)
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