Alessandra Corbetta

4 lug 20202 min

Gli inediti di Federica Gallotta

La poesia di Federica Gallotta ha il merito di riuscire a esprimere una profonda visceralità senza cadere nel patetico né avvilupparsi intorno a un’autobiografia sterile della sua singolarità. In effetti, sebbene permanga il riferimento al sé e a esperienze che lo riguardano, l’identità messa in gioco da Gallotta non è mai il contenitore di un io monade, quanto piuttosto la cornice per un mosaico di io, nel quale, come nella casa degli specchi, immagini reali si sovrappongono a deformazioni illusorie del contingente, lasciando insoluto il quesito relativo alla verità. Del resto Gallotta è consapevole dell’insolubilità del mistero e, con i suoi versi, ce ne restituisce lo stupore, attraverso le domande, il ricordo, la luce.

Forse è perché il mio nome non ha mitologia
 
non tiro frecce né dono il filo, col mio
 
ho tessuto inganni misti

a parole. Mi dissolvo come
 
Eco che guarda chi non la vede
 
né la ascolta andare via.
 
Anonimia è il mio cognome.

***

Per le vie case sgarrupate. Fuori gli orti
 
qualche albero potato e frasche e ciottoli
 
a segnalare che mette un limite l’uomo
 
al suo lavoro faticoso.

La notte le lucciole
 
sempre più poche, da piccola - ricordi?
 
ne vedevamo tante. Metterne una o due
 
in un barattolo (il tappo forato) era un crimine
 
commesso – non pensato – in nome
 
della scienza e per tua figlia, per farla
 
contenta. Nessun rimorso allora
 
à la vispa Teresa.

La notte due lanterne
 
naturali sulla sedia. Non pensavo all'omicidio
 
del mattino successivo. Hic et nunc alle spese
 
delle creature e chissà quante grida a intermittenza

per i più sensibili: codice Morse. Anni a cui ripenso
 
dopotutto come un gesto immenso d’amore.
 
Dio ci avrà senz'altro perdonati.

***

Ma se a tutti – ragiona – racconti
 
i tuoi sogni, sopra quale monte
 
inaccessibile rimane il mio girasole?

Sembrava cosa buona avvicinarlo
 
alla luce. Ora da lì solo osserva
 
e si brucia. A ragione prega
 
qualche nuvola di passaggio.

***

Ph. Officina Visiva

Federica Gallotta nasce il 13 luglio 1990 a Tarquinia, cittadina sul mare in provincia di Viterbo e da tre anni vive nel capoluogo, dove ha trascorso gli anni universitari.

Nel 2017 consegue la laurea magistrale in Filologia Moderna all’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo e attualmente insegna italiano in una scuola di Tarquinia.

A novembre del 2017 pubblica presso Giuliano Ladolfi Editore la raccolta di poesie Altri nuovi giorni d’amore. Sue poesie sono state pubblicate su riviste e antologie; scrive di poesia per la rivista online Shockwave Magazine.

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