Alessandra Corbetta

25 lug 20202 min

Un inedito di Vincenzo Rezzuti

Se volessimo considerare la poesia di Vincenzo Rezzuti come un'ellisse, potremmo dire che i due fuochi sono costituiti da nostalgia e attesa; da una parte, infatti, Rezzuti, conoscendo l'epilogo della storia, continua a ripensarla dal suo inizio, come se incasellarla nel verso potesse darle una nuova durata; dall'altra ricrea quel sentimento di aspettativa che, in altro tempo, teneva vivi i giorni. Di contro a ogni iperpresente contemporaneo che idolatra il passato come fosse epoca altra e mai realmente vissuta, l'inedito di Rezzuti instaura una nuova ciclicità, nella quale pare possibile cambiare il destino delle cose, modificare l'esito delle ore.

ERMINIA

Erminia conta i passi sulle dita.
 
Troppo presto si raggiunge,
 
partendo dall’amore, il disinganno.
 
Camere chiuse a chiave
 
che di notte vuoi aprire,
 
ma il giorno dopo richiudi,
 
rinnegando favori e speranze.

Erminia ruba il tempo dai cassetti,
 
ma poco fa sono partiti
 
i compromessi sposi, con l’aria stanca.
 
Sulla Limousine bianca
 
avevano scritto col pennarello rosso: “Torneremo,
 
solo se avremo biglietti omaggio”.

Erminia batte i tacchi sul tappeto
 
e si prepara al ballo.
 
Entrano nella sala come gatti
 
i candidati amorosi,
 
mentre impaziente inizia
 
a suonare il chitarrista.
 
E’ stato, scrivono sul manifesto, all’isola di Wight.

Erminia prende il treno venerdì
 
per andarsene in Germania.

Servirà Grunkohl mit Pinkel e birre chiare
 
ai turisti giapponesi,
 
ma anche coreani.
 
Ogni giorno butterà due euro nel barattolo
 
per comperare jeans colorati.

“Qui tutti bene o un poco male,
 
ma oggi è morto Gino
 
il postino cieco, poverino.
 
Ieri s’era arrabbiato
 
giocando al biribissi.
 
Non raffreddarti, mi raccomando,
 
metti le calze di lana e la cagoule.”

Erminia fa sempre più tardi la sera
 
perché non c’è più tempo nei cassetti.
 
Ora sta con un pattinatore bavarese
 
che sguscia tra la gente a Marienplatz.
 
Ha qualche idea di ciò che sarà
 
l’anno prossimo, a novembre,
 
o forse il gennaio dopo, chissà, purché sia ancora.

Vincenzo Rezzuti è nato a Novara e vive a Bologna, dove lavora come PM in una grande azienda informatica.

Ha pubblicato la raccolta di racconti “Chi parla troppo” (Oceania, 1988), le raccolte di poesie “Poesie del re sottile” (Cultura Duemila, 1988), “Del corpo, per il corpo” (Book, Bologna, 1990) e il romanzo “Gli errori di un samurai” (Simonelli, 2010).

E’ creatore di performance multimediali e di opere artistiche sul web.

Cura il blog letterario e filosofico “Pensierini della buonanotte”:

(http://pensierinidellabuonanotte.wordpress.com).

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