Valentina Demuro

7 mar 20223 min

Nota di lettura a "Terre sospese" di Elizabeth Grech

Quanto un raggio di sole sa stagliarsi nel buio di una stanza con la gentilezza che chiede la primavera, tanto le parole di Elizabeth Grech che troviamo in Terre Sospese (Capire Edizioni, 2019) illuminano delle verità profonde con una semplicità disarmante.

I testi (nelle traduzioni di Virginia Monteforte e Massimo Barilla dalla lingua maltese) sono come limpide polle d’acqua in cui ogni significato è manifesto con una chiarezza che trascende le opinioni.

Lo sguardo della poetessa tocca elementi in apparenza marginarli che acquisiscono grande importanza per il ruolo poetico che assumono, come il muro o il cedro che all’improvviso riempie di profumo una poesia. Molti di questi vengono attinti dal mondo della natura, mostrando come siano, in realtà, vivi e parlanti nel cuore della scrittrice stessa che declina il proprio sentire attraverso le immagini scelte e un’intensa semantica del colore.

Lo stesso avviene per i luoghi che si incontrano nella lettura; strade, città, sentimenti, ricordi e sensazioni si compenetrano e condensano, costituendo una dimensione poetica a se stante: «Tu insisti / e mi nascondo / nel bicchiere di Porto, / ricordo il nero dei tuoi occhi / ad un incrocio: / boulevard Saint Germain». Molto indicativo in questo senso è il testo Mètro, in cui le caratteristiche precipue del un non-luogo (velocità, movimento, mancata definizione) sconfinano nell’incontro “non-incontro” qui descritto: «Aspetti la metro / dall’altra parte / senza voltarti / immerso nel telefono. / Ti guardo / con la mente spezzata / dalle immagini nebulose / della strada stretta, / contando le tracce delle tue mani»

Forse come possiamo leggere nel Cantico dei Cantici, l’amore ha una grazia celeste tutta umana, è un’armonia di carne e spirito raccontata con bellezza di immagini. Ne è un esempio il testo La tua lingua che contiene anche il verso che dà il titolo alla silloge: «Ci sono i suoni le parole / il rosso vivo / il sangue la carne il cuore / di due terre / sospese / in te, / tra un mare e l’altro».

Ma in queste poesie c’è spazio anche per tutte le altre formule dell’affetto e per le sfumature del dolore; ogni sentimento respira nel testo con un ritmo sempre calmo e preciso, che asseconda le dolcezze o intensifica le tensioni, lasciando al lettore il tempo di interiorizzare e far riverberare in sé un messaggio che si fa via via intimo, nuovo e riconoscibile insieme.

Isole

Portami con te,
 
a stendere le rughe
 
a ricucire gli strappi
 
del Mediterraneo.
 
Se c’è spazio per me,
 
fammi assorbire
 
dagli strati delicati
 
della tua pelle.
 
Lasciami
 
inanellare allori
 
in una collana
 
da sospendere
 
tra la tua isola
 
e la mia.
 
Vieni,
 
poggia la testa
 
sulla mia spalla,
 
lascia i tuoi pensieri
 
vagare
 
nell’odore di cedro
 
delle trecce
 
intessute nei miei capelli.

Melagrana

Aprivi la melagrana
 
con timore
 
delicatamente
 
pelle dopo pelle.
 
Assaggiavi i rubini
 
incastonati in ogni strato
 
della sua scorza gialla.
 
Capisco.
 
Pochi sono pronti
 
a macchiare le mani
 
del suo inchiostro granata
 
nelle pieghe delle dita.
 
Il segreto
 
nascosto in ogni frutto
 
non è per tutti.

Infinito

Ti amo all’infinito,
 
mamma, mi hai detto.
 
Ma quando io e te
 
saremo stelle,
 
mi riconoscerai?

Elizabeth Grech (Ph. Giola Cassar)

Elizabeth Grech, traduttrice, lavora con vari sociologi, ONG e organizzazioni culturali e artistiche. È anche una traduttrice letteraria e traduce in francese diversi poeti / scrittori maltesi contemporanei. Alcune delle sue traduzioni sono state oggetto di pubblicazione mentre alcune poesie sono state pubblicate su riviste letterarie. Da alcuni anni scrive poesie in maltese, alcune delle quali sono state pubblicate in antologie e riviste di poesia in varie lingue (inglese, italiano, francese, albanese, greco). La sua prima raccolta di poesie bejn baħar u baħar è stata pubblicata da Merlin Publishers (Malta, 2019). La traduzione italiana di Massimo Barilla e Virginia Monteforte; Terre sospese è stata pubblicata da Capire edizioni (Forlì, 2019). La traduzione greca di Ioanna Karamali è stata pubblicata da Vakxikon Publishers (Atene, 2021). http://unemeretlautre.com

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